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3.Proprietà farmacologiche e curative

La nota azione antibatterica del miele è dovuta alla sua elevata concentrazione zuccherina, al pH acido, alle sostanze battericide e antibiotiche e all'azione del glucosio-ossidasi contenuto. Questo enzima, inattivo nel miele puro, in soluzione si attiva, trasformando il glucosio in acido gluconico e acqua ossigenata. L' accorgimento è dovuto alla necessità di proteggere il miele in formazione, dai batteri, quando ancora non agiscono l'acidità e la concentrazione di zuccheri.
Le virtù curative di questo alimento, già conosciute nei tempi antichi, sono oggi apprezzate anche dalla medicina ufficiale; nuovi, recenti studi definiscono il miele non più come farmaco fitoterapico ma come un vero e proprio farmaco.
Ai nostri giorni ed in particolare intorno agli anni '70 furono pubblicati numerosi articoli riguardanti l'utilizzo del miele e dello zucchero in ambito medico.
Dalla metà degli anni '50 molti batteriologi dimostrarono con esperimenti di laboratorio che il miele ha proprietà antibiotiche ed antifungine. Ad esempio, il dottor W.G.Sackett, batteriologo presso il Colorado Agriculture College di Fort Collins, verificò l'attività antibatterica del miele su germi che causano il tifo, la dissenteria, su pneumococchi , stafilococchi ecc.. Senza alcuna eccezione, tutti i batteri furono uccisi nel giro di alcuni giorni in seguito all'esposizione al miele e molti addirittura dopo poche ore. Un batteriologo turco, il dottor Ulker , dimostrò che il miele può uccidere anche i micobatteri, cioè i germi responsabili della tubercolosi e della lebbra.
Nel 1966, la comunità scientifica si stupì dei risultati ottenuti da un'infermiera di un ospedale di Bristol in Inghilterra, che aveva medicato con il miele alcuni pazienti affetti da ulcere da decubito e da infezioni dei monconi d'amputazione , resistenti ai trattamenti standard , portandoli a guarigione. Nello stesso periodo, sanitari Arabi ed Ucraini riferirono che il miele era stato utilizzato con successo per curare infezioni dell'orecchio , del naso, della gola , della pelle , degli occhi e delle vie urinarie. Medici tedeschi trovarono che il miele mescolato con un anestetico locale, la procaina, era estremamente efficace nel trattamento dell' Herpes Zoster.
Inoltre alcuni medici britannici usarono il miele per abbreviare i tempi di guarigione di pazienti operati di tumori dell'utero.
In India, i sanitari locali lo applicarono su ulcere cutanee e in casi di lebbra , in Nuova Zelanda ed in Australia per curare ulcere tropicali, infezioni vaginali e addominali.
Chirurghi russi e tedeschi scoprirono che gli organi da trapiantare, quali vasi sanguigni, ossa e cornee , potevano essere conservati nel miele. Essi definirono questa metodica "MELITTIZZAZIONE" , dal latino "mel".
Dalla fine degli anni '70, l'uso del miele per le medicazioni era piuttosto comune a tal punto che nella farmacopea degli ospedali britannici era incluso come farmaco "il miele con olio di ricino".
Nonostante questo prodotto fosse utilizzato frequentemente, i primi studi clinici sulla sua reale efficacia risalgono al 1976. In quell'anno due medici, Dott. Leon Herszage dell'Ospedale Torcuato de Alvear a Buenos Aires e Dott. Richard Knutson, chirurgo ortopedico del Delta Orthopedic Center di Greenville, lavorando separatamente, uno in Argentina e l'altro negli Stati Uniti, verificarono indipendentemente le proprietà cicatrizzanti ed antisettiche del miele e dello zucchero sulle ferite. Entrambi utilizzarono queste sostanze per medicare ulcere da decubito incurabili, infezioni insorte in seguito ad ustioni ed altre lesioni traumatiche. Il dott. Leon Herszage fu il primo che nel 1980 pubblicò i risultati ottenuti trattando 120 pazienti con una percentuale di guarigione del 99% . Il Dott. Richard Knutson, fece una ricerca che durò cinque anni in cui analizzò i risultati ottenuti su 605 pazienti affetti da ustioni, ulcere, ferite da arma da fuoco, amputazioni e lesioni traumatiche infette resistenti alle terapie convenzionali. Le sue conclusioni: la completa guarigione avvenne nel 98% dei casi, risultato estremamente significativo soprattutto se confrontato alla percentuale di guarigione del 90% ottenuta nei pazienti trattati con antibiotici. Mentre il 40% dei suoi pazienti che non ricevettero il trattamento alternativo, dovettero essere sottoposti ad interventi di chirurgia plastica , nessuno dei pazienti curati con zucchero e miele non necessitarono di ulteriori procedure chirurgiche.
In Inghilterra, il dottore Harvey Gordon ed i suoi colleghi del Northwick Park Hospital and Clinical Research Centre di Harrow, curarono un paziente con due enormi ascessi glutei che lo debilitarono a tal punto da non riuscire più a camminare e furono talmente dolorosi che per medicarlo fu necessaria l'anestesia generale. Con nessun trattamento standard riusci ad ottenere un miglioramento. Disperati i sanitari riempirono gli ascessi con miele, zucchero e acqua ossigenata. Con loro grande sorpresa, dopo tre giorni di medicazioni, non fu più necessario anestetizzare il paziente che iniziò nuovamente a camminare dopo mesi di tormenti trascorsi a letto. Le sue ferite guarirono perfettamente nel giro di sei settimane. Gli stessi sanitari ottennero un risultato simile con un altro paziente affetto da sei mesi da un ascesso al collo. Anche lui guarì perfettamente entro sei settimane.
Simili risultati furono riportati da altri medici in vari continenti, curando pazienti affetti da ulcere, associate ad anemia falciforme, diabete e disfunzioni del sistema immunitario.
I chirurghi Jean Louis Trouillet e Jean Chastre del Bichat Hospital di Parigi scoprirono che questa "terapia dolce" funzionava non soltanto per le infezioni esterne ma anche nel caso di infezioni interne, resistenti a trattamenti antibiotici. La durata media della degenza dei pazienti trattati in questo modo scese a 54 giorni contro gli 85 giorni di quelli curati con metodi convenzionali. Anche le gravi ustioni rispondono bene alla terapia con miele e zucchero.
Un medico indiano , il dottor Subrahmanyam descrisse in alcuni articoli su riviste specialistiche, come le medicazioni delle ustioni con miele fossero più efficaci dei comuni trattamenti con garze medicate o con fogli in poliuretano imbevuti di prodotti antibiotici. Lo scienziato Bernard Descottes, capo del Dipartimento di chirurgia interna e trapianti dell'Ospedale di Limoges, Francia, già dal 1984 iniziò ad utilizzare il miele in problemi di cicatrizzazione e per curare le piaghe, con risultati estremamente positivi. Secondo l'esperto, che utilizzò un protocollo di cura specifico nell'ospedale di Limonges, il miele garantisce cure due volte più rapide rispetto alle medicazioni grasse. Il potere cicatrizzante, secondo Descottes, è legato sia allo zucchero, che per osmosi asciuga la piaga, sia ad un insieme di composti organici che favoriscono l'emissione di citochine e interleuchine precicatrizzanti. ( Di seguito vedere l'opinione del dott. Descottes in : http://www.youtube.com/watch?v=a_80Q6G8pKw&feature=related e http://www.youtube.com/watch?v=pH-czH7Tpmk&feature=player_embedded#!) Un ulteriore studio condotto dall'Università di Pisa, ha mostrato l'efficacea del miele contro diversi microrganismi responsabili di infezioni interne. Di seguito (secondo Dott. Franco Feraboli, Divisione di Ortopedia dell'Azienda Ospedaliera di Cremona ), l'efficacia antisettica di un preparato a base di miele (1/3) e burro (2/3) , secondo una antica ricetta egizia:

Staphylococci

Bacter Coli

Una ricerca medica condotta sul miele negli ultimi 15 anni dal dipartimento di ricerca presso l'Università di Waikato dalla Nuova Zelanda indicano che il miele di Manuka ha proprietà antibatteriche, antivirali, antiossidanti, antisetticche, antimicotici e anti-infiammatorie molto alti, rendendolo estremamente efficiente nel sostenere il sistema immunitario e il miglioramento di una grande varietà di problemi di salute. Miele di Manuka è un mono-florale prodotto da fiori di Manuka (Leptospermum scoparium), una specie di albero da tè. Manuka si trova solo in Nuova Zelanda e in alcune parti dell'Australia. Dott. Peter Molan, direttore del dipartimento, ha classificato il miele di Manuka secondo la potenza antibatterica in UMF (Unique Manuka Factor). La ricerca ha dimostrato che il miele di Manuka certificato con UMF 10 e oltre, è efficace nel distruggere i seguenti microrganismi batterici e fungine:
• Escherichia coli (E. coli)
• Staphylococcus aureus (Staph infections)
• Citrobacter freundii
• Proteus mirabilis
• Pseudomonas aeruginosa
• Salmonella typhimurium
• Streptococcus faecalis
• Streptococcus pyogenes
• Helicobacter Pylori
• Methicillin-resistant Staphylococcus aureus (MRSA) -   infezioni ospedaliere
• Vanocomycin-resistant Enterococci (VRE)- infezioni ospedaliere

Dott. Peter Molan

Foto: Dott. Peter Molan, direttore del Waikato Honey Research Unit preso University of Waikato

Per molti di noi è difficile credere che con metodi così semplici si possano guarire gravi lesioni incurabili attraverso tecniche di medicina ufficiale. Ma quest'ultima è soltanto una forma parziale di conoscenza che si deve confrontare senza pregiudizi con la cosiddetta "medicina popolare", frutto della secolare lotta dell' uomo contro la malattia, e dell' attenta osservazione dei fenomeni naturali. Ecco alcune parole eloquenti del Dott. Franco Feraboli, Divisione di Ortopedia dell'Azienda Ospedaliera di Cremona! "Quando la gente ti chiede dove hai imparato questa tecnica, io rispondo : l'ho imparata qui e là , ma soprattutto avendo a che fare tutti i giorni con i pazienti , ed ogni giorno apprendendo qualche cosa di nuovo. La miglior scuola è la pratica e spesso, la miglior terapia è dolce."


3.1. Azioni farmacologiche e fisiologiche generali:

A differenza dello zucchero, il miele è costituito da un alto contenuto di sostanze non zuccherine (enzimi, vitamine, microelementi, acidi organici) che esercitano effetto positivo nella regolazione delle importanti funzioni del corpo. Le qualità nutrizionali e terapeutiche del miele e la percentuale di vitamine, minerali, composti biologicamente attivi, varia in base alle diverse piante da cui esso viene ricavato ma anche dalle risorse del suolo dove crescono le piante da cui le api raccolgono nettare e polline.

I. Antibiotico, antisettico, anti-infiammatorio

Il miele contiene piccole quantità di acqua, grassi e proteine, ha un pH relativamente basso, alta osmolarità, ciò significa mediamente che è inadatto per lo sviluppo di microorganismi. I Bioflavonoidi e molti degli enzimi del miele hanno effetti antibatterici; Il meccanismo per mezzo del quale gli zuccheri contenuti nel miele esercitano le loro proprietà antibiotiche non è ancora del tutto chiara. Da una parte, sembra che gli zuccheri stimolino la fagocitosi, cioè il processo attraverso il quale i globuli bianchi aggrediscono e distruggono i germi. Dall'altra, sembra che essi proteggano i tessuti dalle infezioni nello stesso modo in cui si conservano le marmellate e le gelatine: l'alta concentrazione di zucchero crea un' elevata pressione osmotica che non consente la sopravvivenza dei germi. Per capire che cos'è la pressione osmotica basti pensare che gli zuccheri ed il sale assorbono acqua. Tutte le cellule utilizzano la pressione osmotica per regolare il loro contenuto d'acqua. Se però si verifica che al loro esterno vi è una elevata concentrazione di sale o di zuccheri, l'acqua verrà assorbita nel loro interno disidratandole e provocando in tal modo la morte cellulare. Tutto ciò può essere sfruttato in medicina, poiché i microbi che pure sono cellule avvolte da una amalgama di miele e zucchero, si disidratano e muoiono. Ci si potrebbe aspettare che anche le cellule del nostro corpo che vengono in contatto con alte concentrazioni di zuccheri o di sale, si disidratino e muoiano, ma ciò non avviene. Le cellule dei nostri tessuti sono in stretto contatto l'una con l'altra ed a loro volta con i vasi sanguigni e linfatici. Queste cellule, che fanno parte di un più vasto e complesso sistema, compensano le alterazioni della pressione osmotica assorbendo in continuazione acqua da altre zone del corpo. Nello stesso tempo, le cellule del nostro corpo iniziano ad assorbire e metabolizzare gli zuccheri trasformandoli in energia per il nostro organismo. Soltanto le cellule che sono danneggiate, o quelle singole ed isolate come ad esempio i batteri, che non fanno parte del sistema corporeo, sono minacciate dall' alta concentrazione di zuccheri. La distruzione delle cellule danneggiate è un ulteriore effetto benefico delle terapie a base di miele, poiché i tessuti morti rappresentano un terreno di coltura per molti tipi di batteri. In questo modo la "terapia dolce" è una efficace ed indolore forma di pulizia della ferita: essa elimina i tessuti morti e contemporaneamente sterilizza la lesione. Inoltre il miele è un prodotto estremamente attivo contro funghi patogeni e batteri, ancora più dello zucchero, e ciò ci suggerisce che contiene sostanze antibiotiche fra cui perossido d'idrogeno (acqua ossigenata), acido formico, vitamine e minerali. Tutte queste componenti contribuiscono ad aumentare la pressione osmotica e sono essenziali per stimolare la crescita e la riparazione delle cellule del nostro corpo. Gli studi sull'efficacia del miele sulla cicatrizzazione delle ferite con la conseguente eliminazione di interventi di chirurgia plastica, hanno ricevuto ulteriore conferma dalle ricerche di Mark Ferguson dell' Università di Manchester, il quale ha scoperto che alcuni zuccheri possono ritardare lo sviluppo del collagene, una proteina che forma il tessuto connettivo prodotta in eccesso nei cheloidi cicatriziali. Grazie al suo potente effetto antibatterico, il miele può essere utilizzato con successo nella prevenzione e trattamento di ulcere gastro-duodenale (usato come una vera garza per le ferite dello stomaco), trattamento delle ustioni e guarigione delle ferite. Molte ulcere gastriche causate da Helicobacter pylori, possono essere efficacemente curate non solo con varie combinazioni di antibiotici ma anche con miele; preso per via orale, in dosi concentrate, il miele ha una carica antibatterica sufficiente ad uccidere l' Helicobacter. In questo modo è stato dimostrato essere vero e scientificamente provato un altro aspetto dell'utilizzo del miele nella medicina popolare.

II. Depurativa

Il miele, aiuta i meccanismi di disintossicazione del corpo. Contiene molto fruttosio (soprattutto il miele di acacia) che aiuta direttamente i meccanismi energetici del fegato; un fegato sano significa una migliore disintossicazione a livello biochimico del organismo)

III. Immunostimolante

Come abbiamo già visto, il contenuto di microelementi nel miele è simile a quello del sangue umano: le vitamine B1, B2, B6, B12, flavone, flavonoidi, enzimi, composti aromatici, acidi organici, fito-ormoni , acido lattico, citrico, malico, ossalico, destrina composti dell'azoto, ecc. Sono tutti elementi aventi il ruolo di regolazione delle funzioni del corpo, forniscono più energia "leggera" ai globuli bianchi, mentre i bioflavonoidi agiscono direttamente come imunostimolanti.

IV. Nutriente

Il miele è prima di tutto un cibo delizioso, ma anche un prodotto di salute molto utile. Può essere consumato come tale o come additivo per il tè, latte e altre bevande o sotto forma di tartine. Con l'aiuto del miele si possono preparare torte o dolci perfettamente tollerabili. Il miele è facilmente assimilabile dal corpo, da energia e ha sostanze nutrizionali e bioattive. Un chilogrammo di miele ha un apporto calorico equivalente a 1,680 kg di carne di mucca, 50 uova, 5,675 litri di latte o circa 40 arance.

V. Cardiotonico

Il miele aiuta il muscolo cardiaco diminuendo la fatica e i dolori pettorali . È efficiente in edema del cuore, insufficienza cardiaca, nevrosi cardiaca, diminuendo il numero di extra-sistole. Contiene la maggior parte delle vitamine e minerali necessari per il corretto funzionamento del muscolo cardiaco: Ca e Co (efficaci vasodilatatori e calmanti delle palpitazioni), Mn (fissatore di Ca e altri minerali), K (tonico cardiaco e muscolare), Mn e Co (utili in caso di palpitazioni e tachicardie), vitamine del gruppo B, carboidrati (utili in caso di insufficienza cardiaca), vitamina K e Mg, noti fattori di protezione contro le malattie cardiache. Il miele di acacia è considerato "oro" per le malattie del cuore.

VI. Lassativo

Il miele agisce come lassativo osmotica, snellisce la progressione del contenuto intestinale e ammorbidisce le feci. È il lassativo di prima scelta negli anziani, nei disturbi anali acuti (emorroidi, ragadi anali) e in tutte le situazioni che richiedono sforzo di defecazione. Il miele di girasole ha un potente effetto lassativo, inoltre, è anche diuretico ed efficace nei disturbi digestivi.

3.2. Azione terapeutica

Il miele usato come medicinale, ha più di 70 sostanze biologicamente attive che conferiscono al miele una vasta gamma di effetti benefici. Come un qualsiasi altro medicinale, le indicazioni del miele si basano sulle azioni farmacologiche e fisiologiche generali, speciali e specifiche. Brevemente, l'azione terapeutica complessiva del miele consiste in:
1. Azioni di carattere generale: rigenerante, fortificante, tonico, cicatrizzante, conservante, antigerminativo, protettivo, nutriente, emostatico.
2. Azioni speciali di erbe medicinali da cui il miele è originato. Ad esempio, il contenuto della rutina, presente nei fiori di Sofora del giappone (Styphnolobium japonicum) si ritrova come effetto antiemmoragico nel miele di Sofora ossia il contenuto di azulene presente nei fiori di camomilla, si ritrova come effetto antisettico nel miele di camomilla.
3. Azioni specifiche di alcune sostanze identificate o semplicemente presupposte: vitamine, enzimi, antibiotici, sostanze disinfettanti, analgesici, antidiarroici, ecc.
Anche la loro mera enumerazione mostra come varia la gamma di azione e di proprietà farmaco-terapeutico del miele in funzione della sua origine floreale. Esiste una clasificazione sulle indicazioni terapeutiche del miele in base ai risultati ottenuti in varie malattie. Così, la classe A comprende indicazioni di risultati positivi oltre il 70% confermati frequentemente, classe B con indicazioni i cui risultati sono ancora scarsamente documentati, per cui diciamo indicazioni probabili e classe C, i cui risultati sono ancora in fase sperimentale.
Classe A:
- Alcune lesioni della pelle compresse come malattie chirurgiche: ferite sanguinanti, ustioni, congelamento
- Disturbi e malattie interne: gastriti, duodeniti, malattie cardiache, del fegato e delle vie biliari.
- Disturbi respiratori: catarro, rinite, sinusite, bronchite, faringite.
- Patologie endocrine: sindromi ipoanabolici (dimagrimento fisico), insufficienza ipofisaria, malattie del sistema endocrino, insufficienze paratiroidee (tetania cronica latente o spasmofilia);
- Disturbi ginecologici: diversi infezioni microbiche e micotica, tricomoniasi, eruzioni, ferite, ecc.;
- Alcuni disturbi neurologici e psichiatrici: anoressia psichica (dimagrante), depressione, stati di cachessia ( importante perdita di peso e anemia).
Classe B:
- Malattie chirurgiche quali: ustioni, ferite infette, ulcere varicose, ulcere cutanee che guariscono lentamente. Nelle malattie della pelle e delle membrane mucose, in alcuni eczema, danni causati da malattie interne, malattie ulcerose, ulcera gastrica o duodenale, malattie renali. Vi sono anche indicazioni di impacchi con miele agli occhi (congiuntivite).
Classe C:
- Patologie chirurgiche, fistole,
- Disturbi dermatologici: micosi diverse (funghi) della cute, cavo orale,
- Malattie interne: colecistiti, enteriti, enterocoliti, avvelenamento da funghi alimentari o sostanze tossiche, alcolismo,
- Malattie polmonari: bronchectasie, ascesso polmonare, tubercolosi polmonare, asma bronchiale.

 


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